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Rassegna stampa
del 5 aprile 2002
3 ARTICOLI
Tutti pronti alla battuta
Sala Conferenze del Palazzo della Gran Guardia gremita da trecento persone ieri pomeriggio per la presentazione ufficiale della stagione 2002 del baseball e softball veronese che si annuncia piena di interesse e novità. Prima di tutto, per la prima volta tutte e tredici le società del batti e corri di Verona e provincia si sono presentate assieme, mescolando sponsor e atleti, grisaglie e cappellini, veterani e frotte di ragazzini orgogliosi nelle loro coloratissime casacche, per una kermesse animata e gioiosa, divenuta in sé il miglior spot di un movimento in grande ascesa. Merito del rinnovato clima di collaborazione della realtà veronese va al "El Guanton", la Baseball Over Association formata da 102 ex giocatori che ha organizzato l'appuntamento e presentato, attraverso il suo presidente Giuseppe Pernigo, la conferenza.di PIERFRANCESCO GIANNANGELI
MACERATA — La squadra ha ritrovato la sua capitana. L’atleta
che al termine della scorsa stagione — nonostante le nuove vittorie in
campionato e coppa dei campioni — era demotivata a tal punto da annunciare il
ritiro rilasciando un’intervista tra mille polemiche, adesso è tornata sul
diamante. Il Macerata Softball ha ritrovato Marta Gambella. Complice, forse,
anche una telefonata fatta da Tonino Micheli, l’uomo che l’ha tirata su in
Nazionale. «Quel gesto mi ha fatto un enorme piacere, non me l’aspettavo.
Tonino ha contato molto per me, sono stata felice che mi sia stato vicino in
quel momento. Comunque, i primi contatti con Cippitelli per il rientro li avevo
già presi». Cosa le ha fatto cambiare idea? «Puntare sempre a vincere, per
quattro stagioni, fa nascere un certo clima. Adesso ho riscoperto l’atmosfera
genuina di anni fa, anche se, sia chiaro, non rimpiango l’epoca dei successi».
Quali gli obiettivi ora, nell’anno in cui il club per poco non scompare e nel
quale, comunque, è costretto a tirare la cinghia? «Non si può puntare in
partenza allo scudetto. Certo, se poi viene, meglio altrimenti niente drammi.
Gli elementi in squadra ci sono, ora vanno testati. D’altra parte un vivaio,
Macerata l’ha sempre avuto e va messo alla prova. Partiamo per fare una
stagione decorosa, ma l’inizio non sarà facile». La Nazionale è un capitolo
chiuso? «Per adesso s1. Mi è tornata la voglia di giocare, ma pensare di fare
tutto l’anno quel quid in più per entrare nel giro azzurro è un peso. C’è
il lavoro, la famiglia: l’azzurro significherebbe lasciare tutto e partire.
Non è possibile».
di MAURIZIO VERDENELLI
Lo sport in fuga da Macerata. Possibile nella città dove le
scuole calcio si fanno concorrenza casa per casa e dov’è grande il movimento
di base come attestano le tante associazioni sportive che con quelle del
volontariato si dividono il tempo libero dei maceratesi? Possibile, visto che il
Macerata softball, che il campo ce l’ha ma non i soldi, non sa ancora se
riuscirà a difendere 3 Coppe Campioni e 4 scudetti vinti. Possibile, visto che
la Maceratese farà la pendolare per terminare il campionato: all’Helvia
Recina non si riesce infatti a fare più la doccia, causa lavori. Possibile
infine, visto che causa mancanza lavori, la Lube se sabato andrà in semifinale,
non sarà più ospitabile nel Palascodella diventato (non improvvisamente)
piccolo piccolo. Una concatenazione di esodi che investe lo sport che più di
altri in Italia e all’estero è vessillifero della città. Se il
caso-Maceratese è jattura temporanea, il caso-Lube da sempre un imbarazzante
incidente, il caso-Softball è più incredibile ancora poggiando la
sopravvivenza, il glorioso club, sulle spalle di un uomo solo:
Cippitelli-Atlante. E le istituzioni, l’imprenditoria: in una parola, Macerata
stessa? Come le stelle di Cronin, stanno a guardare